Dichiarazione di RAWA in occasione della Giornata Internazionale per i Diritti Umani, 10 dicembre 2004.
Riconciliarsi con i fondamentalisti equivale ad un tradimento nei confronti dei diritti umani e della democrazia!
Il giorno della celebrazione dei diritti umani, il popolo afgano, privato dei diritti fondamentali,
continua ad essere oppresso sotto la minaccia di fucili e minacce. Dopo il collasso del regime
dei talebani, tre anni fa, il nostro popolo nutriva speranza di sbarazzarsi dei fondamentalisti una volta
per tutte. Le sofferenze di questi anni hanno tuttavia reso evidente che il nostro paese continua ad essere governato
dai crimini e dalle angherie dei signori della guerra, e Karzai, sostenuto dal governo degli Stati Uniti, ha trovato
più utile allearsi con gli individui più famigerati ed iniqui.
È a causa di una tale politica di compromessi con i criminali che la situazione del paese non è cambiata e
i signori della guerra abusano senza pietà dei diritti umani, cumulando disastro su disastro.
RAWA si leva e pone l’accento sui seguenti punti critici:
-
Durante le ultime elezioni, dando il voto a Karzai, il nostro popolo ha detto NO ai fondamentalisti.
Se si considera impegnato nei confronti dei desideri del popolo, il suo Gabinetto, a differenza del passato,
deve liberarsi dei boss della droga. Continuare ad assegnare cariche di rilievo a terroristi come Fahim, Qanuni,
Hussain Mangal, Dostum, Bashir Baghlani, Ismail Khan, Mullah Hadi Shinwari, o Atta,
è un gesto di tradimento nei confronti del voto popolare ed una tacita autorizzazione delle violazioni dei
diritti umani.
Scegliere criminali come Karim Khalili e nominare vice-presidente Zia Massud, noto trafficante di pietre preziose,
è una sorta di allarme rosso, poiché significa che Karzai e i suoi consiglieri stranieri non hanno imparato
abbastanza dalle lezioni degli ultimi tre anni.
-
Nella miseria e distruzione del nostro paese, il governo anti-popolare degli
intellettuali fondamentalisti dagli occhi blu non è stato meno dannoso di quello dei loro capi.
Lasciare che ricoprano posizioni nella nuova amministrazione
sarebbe un insulto e un oltraggio per il nostro popolo. Alcuni di questi schiavi intellettuali,
che hanno passato gran parte della loro vita
negli Stati Uniti e in Europa, servendo la Jihad e i talebani, sono pericolosi quanto il mullah Omar,
Rabbani, Sayyaf, Golbaddin e gli altri comandanti dell’Alleanza del Nord. Se il nuovo governo viene controllato
da elementi come Latif Pedram, Rawan Farhadi, Omer Samad, Mastan o altri seguaci della
Shura-e-Nezar
o anche un solo portavoce di
Golbaddin, allora dobbiamo dire addio al nuovo governo. Nella selezione del nuovo Gabinetto di governo si dovrà
dimenticare ogni sorta di accordo di convenienza con i traditori e lasciare che venga costituito di persone
più competenti, oneste, indipendenti e non legate ai signori della guerra.
-
Impedire ai traditori e ai macellai di entrare nel governo è soltanto una parte delle misure da prendere
per garantire diritti umani e democrazia nel paese. Il governo entrante deve intraprendere delle azioni
per processare e punire
quanti hanno commesso crimini e tradimenti contro il popolo. Fino a quando i protagonisti degli orrendi disastri del
passato non verranno processati e fino a quando non verranno loro confiscati i miliardi di dollari che hanno rubato,
il nostro popolo continuerà a vedere il governo come un nemico ed un oppressore.
-
I criminali dell’Alleanza del Nord, che hanno preso calci in faccia dal popolo durante le elezioni presidenziali,
guardano ora alle parlamentari e a come usare il loro denaro, i fucili, le minacce e la forza per accaparrarsi
quanti più seggi possibile a sostegno del loro governo efferato.
-
Nulla di significativo è stato fatto negli ultimi tre anni per migliorare la condizione delle donne. Creare un
Ministero delle Donne e una Commissione Indipendente per i Diritti Umani e installare ad alte cariche
donne apolitiche e filo-fondamentaliste non ha avuto alcun effetto, e sarebbe privo di valore a meno che non ci
si appoggi a veri rappresentanti delle donne.
Fino a quando i signori della guerra, servendosi delle armi e dei dollari,
continueranno ad opprimere il popolo nei territori da loro controllati, è semplicemente un’illusione
aspettarsi che la situazione delle donne possa cambiare.
Non si dovrebbe giudicare la situazione del paese sulla base dei pochi e minimi cambiamenti
visti a Kabul. E non si dovrebbe neanche concludere, come fanno in modo semplicistico i mezzi di comunicazione
occidentali, che “le donne afgane hanno conquistato la libertà”, quando poco
più in là, ragazze sfortunate come
Muska si danno fuoco.
-
Come risultato di una politica di compromessi, l’Afghanistan si avvia a diventare il quartier generale della narco-mafia.
È una vergogna per il governo di Karzai. Fintanto che i signori dell’eroina detengono posizioni chiave
nel governo, combattere contro questa piaga significa ingannare il popolo.
Esercitare pressione sui contadini per controllarli è un atto di oppressione.
È estremamente importante marcare stretto i traditori dell’Alleanza del Nord, alla base del traffico
di droga. Il New York Times ha divulgato il nome di appena tre di loro e
il Ministro degli Interni ha dichiarato di possedere una lista di boss dell’eroina che hanno
acquisito influenza e
ottenuto posti chiave nel governo. La gente si chiede perché il nome di questi criminali non venga rivelato
al pubblico. Se rifiuta di pubblicare la lista, il signor Ministro farà la figura dell’imbroglione
e del codardo.
È una dolorosa presa in giro discutere di diritti umani e di democrazia in un paese predominato dalla narco-mafia.
-
Mentre sono ancora fresche le ferite inferte da banditi criminali come i talebani e Golbaddin,
il governo di Karzai è intento a trattare con una parte di loro, raffigurati come moderati.
È un tentativo di imporre i più schifosi mercenari di Golbaddin e dei talebani,
come Wakil Ahmed Mutawakil, ripuliti e rivestiti a nuovo. Mutawakil è stato Ministro degli Esteri
durante il governo talebano, lo stesso che alla domanda sul perché lo stadio venisse usato come campo di massacro,
rispose:
«si tratta di una forma di intrattenimento, quei paesi a cui non piace che lo stadio venga usato in questo modo
vengano qui e ne costruiscano uno nuovo».
È alleandosi con individui tanto impudenti che Karzai pensa di garantire diritti umani e democrazia?
-
La libertà di stampa e i diritti civili sono parte integrante della democrazia.
È impensabile gettare le basi
per una società civile e per i diritti umani se il popolo viene privato dei propri diritti.
Ma nel nostro paese, sotto la minaccia dei fucili e del terrorismo, questi diritti vengono ridicolizzati.
In una tale atmosfera di terrore e minacce, i mezzi di comunicazione indipendenti non sono in grado
di esprimere liberamente il proprio punto di vista. Soprattutto al di fuori di Kabul, riescono a sopravvivere soltanto
quelle pubblicazioni che appoggiano i governatori locali.
Manifestazioni di giovani all’università di Kabul vengono soppresse in modo orrendo mentre chiedono i loro
diritti fondamentali. Hanno espresso la loro rabbia contro Jaehon e gli altri seguaci di Qanuni e Fahim,
che hanno fatto dell’Università
un terreno per dimostrare sfacciatamente il loro bullismo. Il generale Baba Jan del Ministero degli Interni,
con il modo di fare tipico di un signore della guerra, li ha definiti ‘ribelli’ e ‘scorretti’.
Mentre esprimiamo il nostro sostegno
alle richieste degli studenti, chiediamo loro di mantenere la loro posizione nella lotta accanto alle masse.
-
Per gettare le fondamenta per i diritti umani e la democrazia si deve fare qualcosa per sradicare
l’analfabetismo e l’ignoranza. L’istruzione nel nostro paese viene calpestata
dalla corruzione e l’ignoranza: le ragazze vengono escluse dai progetti di scolarizzazione nella maggior parte
delle province e il livello d’istruzione nelle scuole maschili è estremamente basso.
Nella maggior parte degli istituti fondati dagli Arabi e dai loro alleati afgani, invece delle materie scientifiche
vengono insegnati agli studenti vacui concetti di fondamentalismo. Si tratta effettivamente di fabbriche di
indottrinati piuttosto che centri di istruzione.
-
I popoli amanti della libertà, in particolare nei paesi occidentali, dovrebbero fare pressione
sui loro governi affinché quei criminali afgani fuggiti dal proprio paese, vengano consegnati alla giustizia.
Il processo di Zardad in Gran Bretagna è un buon inizio e lo stesso approccio dovrebbe essere usato contro
tutti gli altri Zardad. Se Pinochet e i criminali serbi possono essere giudicati dopo anni, perché
i criminali afgani
dovrebbero essere immuni?
L’Afghanistan è ancora lontano dalla democrazia e i diritti umani. I nemici giurati dei diritti umani, della
democrazia e del secolarismo hanno impugnato ancora una volta le loro clave nel tentativo di ristabilire il loro
fascismo religioso. Ma il nostro popolo, bramoso di libertà, ha capito bene quale sia la natura
disumana del fondamentalismo e non si lascerà ingannare dai traditori della religione e dagli assassini,
che si tratti
di talebani o dell’Alleanza del Nord, ma appoggeranno le forze amanti della libertà e della democrazia.
È dovere delle forze democratiche in Afghanistan mettere da parte la riconciliazione
e la paura e convogliare la rabbia del popolo in una sommossa compatta contro il fondamentalismo per liberare
l’Afghanistan da quegli elementi assetati di sangue. La storia non ricorda alcun paese che sia stato liberato
dall’esterno. È dovere del popolo stesso resistere e spezzare le catene dell’oppressione. Soltanto
l’intensificarsi di un movimento di massa porta la democrazia e i diritti umani alla nostra nazione.
Associazione Rivoluzionaria delle Donne d’Afghanistan (RAWA)
10 dicembre 2004
|